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CMP E JEANNE BARET SFILANO A VENEZIA

Dall’altra parte del mondo è sport nazionale e durante i tornei, lei e la sua partner Ninny Valentini sono protette dai bodyguard: “Ci chiedono foto e autografi ovunque”. Intanto, Con il 93% di vittorie nel 2022 e l’88% nel 2023, l’italiana sta scrivendo la storia della sua disciplina “Chiedo sempre qualcosa di più a me stessa

Pietro Razzini

Talvolta da una scelta complicata può nascere un percorso vincente, capace di trasformare totalmente la vita di una persona. È la storia di Giulia Gasparri, attualmente numero uno del ranking mondiale di beach tennis, 5 volte campionessa del mondo, protagonista quest’anno di una stagione da 59 vittorie e solo 8 sconfitte. Romagnola, classe 1991, Giulia è nata tennista e solo da maggiorenne ha iniziato il suo percorso sulla spiaggia, racchetta in mano: “I miei genitori hanno sempre dato grande importanza all’istruzione: studiavo e mi allenavo nella mia regione. Solo terminate le scuole mi sono trasferita a Milano, all’ Harbour Club. Ma dopo qualche anno e tanti problemi alla schiena, ho dovuto dire basta: le sofferenze erano di gran lunga superiori al piacere di essere in campo”.

Poi che è successo.

“Sono tornata in Romagna e, grazie ad alcuni amici, mi sono riavvicinata a un gioco che praticavo quando ero più piccola: il beach tennis. Allenamenti costanti e tanto impegno. Ricordo ancora il mio primo torneo: era marzo 2014, all’ isola Reunion. Fu la mia prima ‘vacanza’ dopo tanti anni. Divenne il punto di partenza per una nuova professione”.

 

A distanza di nove anni si può già dire che ha scritto la storia di questo sport.

“Sono l’atleta che ha vinto di più nel beach tennis ma non intendo fermarmi. Io non mi stanco mai di migliorare e di apprendere sfaccettature diverse della mia attività. Credo sia il segreto per rimanere al vertice. Bisogna evolversi e chiedere sempre qualcosa di più a se stessi”.

A proposito di evoluzione, quanto è cambiato il suo sport dal 2014 quando ha iniziato a giocare?

“Veramente tanto. Ora è molto più fisico. La palla arriva più forte. Le donne sono più prestanti. Il gioco è più rapido. Ormai tutte le migliori atlete schiacciano anche dai sei metri. Serve un elevato livello di professionalità per rimanere al vertice”.

Nel 2022, 93% di vittorie con 80 match vinti e sei persi: come si fa ad avere questi numeri pazzeschi?

“Si lavora senza sosta, si giocano tanti tornei, si lavora mentalmente per rimanere sempre sul pezzo. Non è semplice ma ci si abitua. Di solito i mesi a cavallo tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo servono per la preparazione. Poi iniziamo a viaggiare e non ci fermiamo più”.

Quest’anno, per obbligo e per scelta, però si è fermata.

“Obbligata dall’infortunio della mia partner, Ninny Valentini: la sua spalla aveva bisogno di un restyling. Fortunatamente è andato tutto bene. Io ho scelto volontariamente di starle vicino nel periodo pre e post operatorio, non disputando i tornei di giugno e luglio. Ma i primi 4 mesi del 2023 abbiamo giocato talmente bene da avere accumulato un vantaggio di 2000 punti sulla seconda coppia in classifica. In pratica abbiamo vinto tutti i tornei disputati eccetto una finale”.

Quanto è stata complicata questa seconda parte dell’anno con una compagna diversa?

“Con Ninny abbiamo costruito delle dinamiche di gioco aggressive e prepotenti. Uno stile che ci ha regalato tantissimi successi. Noi siamo sempre in contatto anche se ora gioco al fianco di un’altra atleta. Per lei non è stata una scelta semplice anche se all’ultimo mondiale che abbiamo disputato non riusciva neppure a tenere la racchetta in mano”.

A proposito di mondiali, lei ne ha vinti 5. A quale è maggiormente affezionata?

“A quello del 2021. Un’impresa pazzesca perchè abbiamo vinto la finale con Ninny che si era infortunata al ginocchio all’inizio del secondo set. È stata stoica. Tutte le vittorie, tuttavia, hanno una loro storia curiosa da raccontare”.

Ce le racconti.

“Il successo del 2015 è stato il più inaspettato. Avevo esordito solo un anno prima e da un mese avevo una nuova partner in campo. Nel 2017 giocai a Cervia una finale incredibile, in un clima torrido: il match durò più di tre ore. Nel 2018 eravamo avviate alla sconfitta ma la partita cambiò dopo un fallo di piede fischiato dall’arbitro alle nostre avversarie. E poi l’ultimo, quello del 2022, il quinto della serie, il secondo con Ninny”.

Questi cinque titoli le aggiungono pressione o le danno maggiore sicurezza?

“Dipende dal momento in cui mi trovo a livello psicologico: ormai sono arrivata a un punto della carriera in cui ho la consapevolezza del mio valore. Tuttavia la pressione non manca mai. Attualmente, se vinco ho fatto ciò che devo. Se perdo, sono in difetto. Con questa logica è faticoso godersi i successi”.

Lei è una giocatrice di destra. Qual è il peso del suo ruolo?

“Sono una atleta di costruzione: fraseggio, palleggio, preparo il colpo vincente della mia compagna. A dire la verità, nel beach tennis di adesso, anche chi gioca nel mio ruolo fa tanti punti. Bisogna comunque saper usare al meglio testa e gambe. Io ho costruito nel tempo le mie abilità tattiche: mi piace guardare il gioco maschile. Tendo a copiare i migliori ‘destri’ del circuito”.

Con la sua giocatrice di sinistra, Ninny Valentini, ci sono 8 anni di differenza. Valore aggiunto o limite?

“Ninny è più grande della sua età. È cresciuta velocemente e ha una mentalità simile alla mia: sa quello che vuole e si impegna per raggiungere i suoi obiettivi. Io ci metto un po’ di esperienza in più nell’affrontare certe situazioni, lei un pizzico di spensieratezza che non guasta mai”.

Voi trascorrete più tempo in Brasile che in Italia. Vi manca casa?

“Adoro viaggiare ma mi rendo conto che, ogni tanto, mi mancano i familiari e il mio territorio. Sono rientrata proprio in questi giorni per festeggiare il mio compleanno ma dal 7 novembre ripartirò per giocare fino a Natale. Ho bisogno di ottenere almeno una vittoria e qualche buon piazzamento per confermarmi prima nel ranking”.

Dall’altra parte del mondo siete delle vere star.

“Il beach tennis in Brasile è uno degli sport nazionali. I fan ci chiedono foto e autografi per strada, al ristorante, negli hotel. Io e Ninny cerchiamo di essere sempre disponibili con tutti anche se ormai, durante i tornei, abbiamo con noi i bodyguard”.

Vi sono capitate situazioni strane con i tifosi?

“A fine partita ci chiedono spesso i nostri indumenti: fosse per le loro richieste, rischieremmo di rientrare nude negli spogliatoi. E poi spesso riceviamo proposte di matrimonio: su Instagram o su cartelloni esposti nelle arene.