Mentre si aspetta l’ottava edizione del CMP Venice Night Trail, che andrà in scena il prossimo 6 aprile a Venezia, le iscrizioni sono già oltre i 3.100 iscritti.
L’evento, organizzato da Venicemarathon, prevede un percorso di 16 km e 51 ponti, un vero e proprio trail urbano unico nel suo genere, che si conferma essere uno degli avvenimenti più attesi e partecipati non solo dall’Italia ma anche dall’estero, capace di offrire l’esperienza straordinaria di correre di notte in una delle città più belle al mondo, avvolti dal buio e accompagnati dalla dolce melodia delle onde che si infrangono sulle rive.
Lo spettacolare percorso come di consueto si addentrerà nelle zone più tipiche della città storica. Attraverserà campi e campielli di suggestiva bellezza, spingendosi fino ai Giardini della Biennale, per poi fare ritorno attraversando punti storici come Piazza San Marco, il ponte dell’Accademia e Punta della Dogana. Gli atleti risaliranno infine la Fondamenta delle Zattere, lungo il Canale della Giudecca, fino all’area portuale.
A questa romantica cartolina si aggiunge anche la comodità dei servizi offerti a tutti i suoi partecipanti. Grazie alla collaborazione con Venezia Terminal Passeggeri, il CMP Venice Night Trail sarà anche quest’anno ospite della marittima del Porto di Venezia, più precisamente dell’ampia area “Testata Marmi” e Terminal Crociere 123, dove sorgerà il CMP Village con tutti i servizi pre e post gara e nella quale gli atleti potranno facilmente lasciare l’auto a pochi metri dalla linea di partenza e arrivo.
La gara sarà anche quest’anno titolata dal prestigioso brand CMP, il marchio di abbigliamento sportivo del gruppo F.lli Campagnolo, che conferma per il sesto anno consecutivo il suo impegno in qualità di title & technical sponsor.
come s. m., spec. al plur. (e per lo più con pronuncia ‹munbùt›). – Nome commerciale (propriam., marchio registrato) di un tipo di stivali doposcì, imbottiti in materiale isolante, ispirato alle calzature indossate dai primi astronauti che calcarono il suolo della Luna
Il Moon Boot nasce da un’idea di Giancarlo Zanatta, che con un’intuizione geniale realizzò uno dei modelli più longevi nella storia delle calzature.
Se lo conosci, non lo eviti. Il pickleball è uno sport divertente e destinato a diventare un must tra gli amanti della racchetta. Disciplina che fonde elementi di tennis, badminton e ping pong, ha una genesi recente e un’esplosione violenta. Nato nel 1965 negli Stati Uniti, è già uno degli sport più amati Oltreoceano e la sua popolarità sta sconfinando nel Vecchio Continente. Cosa rende il pickleball così affascinante e quali sono le regole che lo governano?
Pickleball: dove si gioca
La particolarità del pickleball è quella di giocarsi su un campo dalle dimensioni molto ridotte, diventando una sorta di ping pong umanizzato.
Superficie di gioco pickleball
Il campo di gioco è infatti quello del badminton, che misura 13,4 metri di lunghezza e 5,18 di larghezza. In questa area si può giocare in singolo (uno contro uno) o addirittura in coppia. La rete che divide le due metà campo deve essere alta almeno 86,36 centimetri al centro e 91,44 cm agli estremi. Ogni metà campo contiene:
· Due parti uguali, denominate area di servizio a destra e sinistra
· Un’area di 2,13 metri a ridosso della rete, denominata “kitchen” (cucina). Questa è una “non volley zone”, ovvero una zona del campo nella quale è vietato colpire la palla al volo
Si gioca con racchette con piatto solido e la palla è leggera, circa la metà rispetto a quelle da tennis o da padel: peso tra 21 e 29 grammi, diametro 7,3 e 7,62 centimetri. La palla da pickleball è forata e cava, ed è diversa a seconda se si giochi indoor o all’aperto.
Come si gioca a pickleball: come battere
Stabilito dove, è il momento di capire come si gioca a pickleball. Come nel padel o nel tennis, tutto inizia con una battuta. Il servizio deve essere eseguito:
· In diagonale, da dietro l’area di battuta (partendo da destra) e alternando ogni servizio
· Con entrambi i piedi dietro la linea di fondo
· Lasciando cadere la palla con una mano e colpendola con la racchetta da sotto
· Eseguendo il colpo non oltre l’altezza della cintura
In nessun caso la palla deve rimbalzare o essere lanciata in aria per battere. Affinché sia valida la battuta deve:
· Atterrare nell’area di gioco diagonalmente opposta a quella di battuta
· Non atterrare nella “kitchen” o sulla linea che la delimita
È consentito un solo tentativo di servizio, ad eccezione di quando la palla tocca la rete e atterra nell’area di servizio corretta. Soltanto in questo caso la battuta va ripetuta. In una partita a coppie, dopo il primo servizio sbagliato, sarà il partner ad avere la possibilità di riprovarci. Soltanto in caso di doppio errore, la possibilità di battere passerà alla coppia avversaria.
Come si risponde
Ogni volta che si sbaglia la battuta, l’avversario ottiene il punto e il diritto a servire. In caso di servizio valido, ovvero quando la palla entra nella giusta area di gioco, bisogna rispondere. Chi risponde deve:
· Far rimbalzare la palla non più di una volta
· Colpire la palla una sola volta
· Rimandare la palla oltre la rete
Non è consentito:
· Colpire la palla due volte
· Far rimbalzare la palla due volte prima di colpirla
· Che entrambi i giocatori della stessa squadra colpiscano la palla per rimandarla nella metà di campo opposta
· Colpire la rete nella risposta
· Mandare la palla oltre i confini del campo
Dopo il servizio, inoltre, esiste la regola del “doppio rimbalzo”. Ogni squadra deve far rimbalzare la palla una volta prima di poterla colpire. Dopo il primo rimbalzo, si può colpire la palla al volo ovunque tranne che nella “non volley zone”. In questa zona la palla si può colpire soltanto dopo il rimbalzo, altrimenti si commette fallo. In caso di fallo, la squadra avversaria ottiene il cambio gioco oppure un punto.
Pickleball: punteggio, come si vince
Quando si fa punto a pickleball? Stabilito come si batte e come si risponde, non resta che capire come vincere una partita di pickeball. Si fa punto quando:
· La palla rimbalza due volte nel campo avversario senza venire respinta
· La risposta finisce sulla rete o oltre i confini del campo
· L’avversario colpisce la palla al volo nella “non volley zone”
Nel pickleball si fa punto soltanto se si è in possesso del servizio. Se si commette un errore quando si è titolari del servizio, l’avversario ottiene il diritto a battere ma non fa punto. Le regole sono assimilabili a quelle della pallavolo prima dell’introduzione del rally point system, ovvero con il cambio di gioco. Vince la partita di pickleball chi raggiunge prima quota 11 punti, mentre in caso di parità a 10 bisogna distanziare l’avversario di almeno due punti.
Si terrà sabato 11 e domenica 12 maggio 2024 la prima edizione di Challenge Cesenatico, il triathlon di media distanza facente parte del prestigioso circuito Challenge Family che ogni anno organizza più di 35 gare di media e lunga distanza in
oltre 27 Paesi del mondo in tutti e cinque i continenti. La gara è stata fortemente
voluta dall’Amministrazione Comunale e Challenge Italy S.S.D. a R.L. che, col supporto dell’ASD Triathlon Duathlon Rimini, si sono impegnati per un triennio a riportare sul territorio una competizione di respiro internazionale e con un percorso
completamente rinnovato. La frazione di nuoto di 1,9 km prenderà il via dalla spiaggia di Cesenatico; a seguire i 90 km
della frazione ciclistica, attualmente in via di definizione, che prevederà un lungo tratto pianeggiante nelle parti iniziale
e finale del percorso e una parte centrale che si snoderà per oltre 40 km nelle colline dell’entroterra, rendendo il tragitto
piuttosto impegnativo per via dei circa 900 m di dislivello, ma di grande suggestione paesaggistica. E infine la frazione
di corsa di 21 km sul lungomare di Cesenatico.
ALIMENTI SÌ✔️:
Sì a una crostatina alla marmellata, ma sì anche a un piccolo toast con prosciutto
(ma senza formaggio); benissimo qualche biscotto secco,
benissimo un frutto (soprattutto se da solo tappa il buco di fame)
e benissimo anche le barrette ai cereali, con cioccolato o frutta essiccata o in guscio,
se la gradiscono.
Sì, ovviamente e per finire, a crackers e altri prodotti da forno come gallette,
anche di riso, sempre purché in porzioni moderate.
ALIMENTI NO❌:
No, sicuramente alle patatine, no alle pizzette con mozzarella
(ma una schiacciata tipo focaccia, bianca o anche rossa può andar bene, purché in porzioni moderate).
No, ovviamente a bomboloni, brioche, donuts e dolci assortiti,
ma in estate può andar bene un gelato, soprattutto se artigianale e naturale.
E come distribuire i pasti?
Se gli allenamenti sono nel primo pomeriggio:
sarà opportuno ridurre la quota calorica del pranzo al 25%,
aumentando quella della colazione (20 – 25%) e degli spuntini (10-15%).
Per chi effettua gli allenamenti nel tardo pomeriggio o nelle ore serali:
si consiglia di aumentare la quota calorica della prima colazione (20-25%)
e di ridurre quella della cena (25-30%).
Un Esempio?
La prima colazione dovrebbe prevedere:
latte o yogurt, con cereali o fette biscottate
oppure
pane o biscotti e frutta o spremuta di frutta o marmellata.
Si raccomanda di non esagerare nel consumo di cibi troppo ricchi di calorie, lipidi e zuccheri ad alto indice glicemico
REGOLE PRATICHE:
Se si varia l’alimentazione non si rischia di incorrere in carenze.
I metodi di cottura devono essere semplici.
Bere sempre anche quando non si ha sete: l’idratazione è fondamentale;
Cinque razioni di frutta e verdura al giorno, variando anche i colori;
La prima colazione è un pasto importantissimo: non saltarla mai;
Latte, yogurt e formaggi sono importanti fonti di proteine e calcio
e vanno consumati tutti i giorni;
Se l’allenamento è nel primo pomeriggio subito dopo la scuola,
un piatto di pasta condito in modo leggero e digeribile,
accompagnato da verdura cotta e frutta è la scelta migliore.
Se tra il pranzo e l’allenamento ci sono almeno 3-4 ore,
insieme alla pasta si può consumare anche carne bianca o di pesce, verdura cotta e frutta.
Limitare il consumo di zuccheri semplici, grassi e bevande zuccherine gassate.
Dall’altra parte del mondo è sport nazionale e durante i tornei, lei e la sua partner Ninny Valentini sono protette dai bodyguard: “Ci chiedono foto e autografi ovunque”. Intanto, Con il 93% di vittorie nel 2022 e l’88% nel 2023, l’italiana sta scrivendo la storia della sua disciplina “Chiedo sempre qualcosa di più a me stessa
Pietro Razzini
Talvolta da una scelta complicata può nascere un percorso vincente, capace di trasformare totalmente la vita di una persona. È la storia di Giulia Gasparri, attualmente numero uno del ranking mondiale di beach tennis, 5 volte campionessa del mondo, protagonista quest’anno di una stagione da 59 vittorie e solo 8 sconfitte. Romagnola, classe 1991, Giulia è nata tennista e solo da maggiorenne ha iniziato il suo percorso sulla spiaggia, racchetta in mano: “I miei genitori hanno sempre dato grande importanza all’istruzione: studiavo e mi allenavo nella mia regione. Solo terminate le scuole mi sono trasferita a Milano, all’ Harbour Club. Ma dopo qualche anno e tanti problemi alla schiena, ho dovuto dire basta: le sofferenze erano di gran lunga superiori al piacere di essere in campo”.
Poi che è successo.
“Sono tornata in Romagna e, grazie ad alcuni amici, mi sono riavvicinata a un gioco che praticavo quando ero più piccola: il beach tennis. Allenamenti costanti e tanto impegno. Ricordo ancora il mio primo torneo: era marzo 2014, all’ isola Reunion. Fu la mia prima ‘vacanza’ dopo tanti anni. Divenne il punto di partenza per una nuova professione”.
A distanza di nove anni si può già dire che ha scritto la storia di questo sport.
“Sono l’atleta che ha vinto di più nel beach tennis ma non intendo fermarmi. Io non mi stanco mai di migliorare e di apprendere sfaccettature diverse della mia attività. Credo sia il segreto per rimanere al vertice. Bisogna evolversi e chiedere sempre qualcosa di più a se stessi”.
A proposito di evoluzione, quanto è cambiato il suo sport dal 2014 quando ha iniziato a giocare?
“Veramente tanto. Ora è molto più fisico. La palla arriva più forte. Le donne sono più prestanti. Il gioco è più rapido. Ormai tutte le migliori atlete schiacciano anche dai sei metri. Serve un elevato livello di professionalità per rimanere al vertice”.
Nel 2022, 93% di vittorie con 80 match vinti e sei persi: come si fa ad avere questi numeri pazzeschi?
“Si lavora senza sosta, si giocano tanti tornei, si lavora mentalmente per rimanere sempre sul pezzo. Non è semplice ma ci si abitua. Di solito i mesi a cavallo tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo servono per la preparazione. Poi iniziamo a viaggiare e non ci fermiamo più”.
Quest’anno, per obbligo e per scelta, però si è fermata.
“Obbligata dall’infortunio della mia partner, Ninny Valentini: la sua spalla aveva bisogno di un restyling. Fortunatamente è andato tutto bene. Io ho scelto volontariamente di starle vicino nel periodo pre e post operatorio, non disputando i tornei di giugno e luglio. Ma i primi 4 mesi del 2023 abbiamo giocato talmente bene da avere accumulato un vantaggio di 2000 punti sulla seconda coppia in classifica. In pratica abbiamo vinto tutti i tornei disputati eccetto una finale”.
Quanto è stata complicata questa seconda parte dell’anno con una compagna diversa?
“Con Ninny abbiamo costruito delle dinamiche di gioco aggressive e prepotenti. Uno stile che ci ha regalato tantissimi successi. Noi siamo sempre in contatto anche se ora gioco al fianco di un’altra atleta. Per lei non è stata una scelta semplice anche se all’ultimo mondiale che abbiamo disputato non riusciva neppure a tenere la racchetta in mano”.
A proposito di mondiali, lei ne ha vinti 5. A quale è maggiormente affezionata?
“A quello del 2021. Un’impresa pazzesca perchè abbiamo vinto la finale con Ninny che si era infortunata al ginocchio all’inizio del secondo set. È stata stoica. Tutte le vittorie, tuttavia, hanno una loro storia curiosa da raccontare”.
Ce le racconti.
“Il successo del 2015 è stato il più inaspettato. Avevo esordito solo un anno prima e da un mese avevo una nuova partner in campo. Nel 2017 giocai a Cervia una finale incredibile, in un clima torrido: il match durò più di tre ore. Nel 2018 eravamo avviate alla sconfitta ma la partita cambiò dopo un fallo di piede fischiato dall’arbitro alle nostre avversarie. E poi l’ultimo, quello del 2022, il quinto della serie, il secondo con Ninny”.
Questi cinque titoli le aggiungono pressione o le danno maggiore sicurezza?
“Dipende dal momento in cui mi trovo a livello psicologico: ormai sono arrivata a un punto della carriera in cui ho la consapevolezza del mio valore. Tuttavia la pressione non manca mai. Attualmente, se vinco ho fatto ciò che devo. Se perdo, sono in difetto. Con questa logica è faticoso godersi i successi”.
Lei è una giocatrice di destra. Qual è il peso del suo ruolo?
“Sono una atleta di costruzione: fraseggio, palleggio, preparo il colpo vincente della mia compagna. A dire la verità, nel beach tennis di adesso, anche chi gioca nel mio ruolo fa tanti punti. Bisogna comunque saper usare al meglio testa e gambe. Io ho costruito nel tempo le mie abilità tattiche: mi piace guardare il gioco maschile. Tendo a copiare i migliori ‘destri’ del circuito”.
Con la sua giocatrice di sinistra, Ninny Valentini, ci sono 8 anni di differenza. Valore aggiunto o limite?
“Ninny è più grande della sua età. È cresciuta velocemente e ha una mentalità simile alla mia: sa quello che vuole e si impegna per raggiungere i suoi obiettivi. Io ci metto un po’ di esperienza in più nell’affrontare certe situazioni, lei un pizzico di spensieratezza che non guasta mai”.
Voi trascorrete più tempo in Brasile che in Italia. Vi manca casa?
“Adoro viaggiare ma mi rendo conto che, ogni tanto, mi mancano i familiari e il mio territorio. Sono rientrata proprio in questi giorni per festeggiare il mio compleanno ma dal 7 novembre ripartirò per giocare fino a Natale. Ho bisogno di ottenere almeno una vittoria e qualche buon piazzamento per confermarmi prima nel ranking”.
Dall’altra parte del mondo siete delle vere star.
“Il beach tennis in Brasile è uno degli sport nazionali. I fan ci chiedono foto e autografi per strada, al ristorante, negli hotel. Io e Ninny cerchiamo di essere sempre disponibili con tutti anche se ormai, durante i tornei, abbiamo con noi i bodyguard”.
Vi sono capitate situazioni strane con i tifosi?
“A fine partita ci chiedono spesso i nostri indumenti: fosse per le loro richieste, rischieremmo di rientrare nude negli spogliatoi. E poi spesso riceviamo proposte di matrimonio: su Instagram o su cartelloni esposti nelle arene.
La novità di Mico per il prossimo inverno è la calza da sci unisex
che completa la linea Warm Control del brand bresciano.
Questa calza presenta una struttura in maglia light di lana e
fibra Lycra. Questa costruzione garantisce massima sensibilità e
rappresenta la soluzione ideale da usare con scarponi termoformati.
La fascia elastica anti-torsione corre su tutto l’avampiede e abbraccia
la caviglia per una calzata stabilizzata. Infine, la cucitura piatta risulta
invisibile per un effetto anti-frizione.
UNDERWEAR WARM CONTROL DUALTECH MERINO-SILK SKINTECH
Il completo underwear sfrutta il potere isolante della natura e insieme
garantisce una gestione ad alta tecnologia del sudore. Questo grazie
alla naturalità della fibra di lana merino in blend con la seta pregiata
che si combina con la microfibra in polipropilene Dryarn dando vita
una struttura intelligente che aumenta la traspirabilità e il comfort
termico anche a basse temperature, senza rinunciare a morbidezza e
vestibilità. La tecnologia Seamless permette una perfetta mappatura
delle strutture in funzione delle esigenze di protezione delle varie
zone del corpo. Morbido, confortevole e ipoallergenico aderisce senza
costrizioni per creare un’efficace barriera contro il freddo mentre
le zone di traspirazione sono poste sotto le braccia, nella parte alta
della schiena, nella zona lombare e del cavo popliteo. La struttura
compatta sul busto e nella parte anteriore delle gambe garantisce un
fit performante, 100% Made in Italy.
Tra il tennis e il padel esiste uno sport chiamato pickleball.
Eletto sport di racchetta del momento, spopola negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria mania perché divertente, poco impegnativo e alla portata di tutti.
Le partite hanno un ritmo veloce e combinano elementi di tennis, padel, badminton e ping pong.
In Italia è atterrato nel 2018 con la fondazione dell’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara.
È considerato uno degli sport esistenti più inclusivi in quanto chiunque può iniziare a praticarlo (indipendentemente dall’età o dalle condizioni fisiche) grazie alla semplicità delle regole e al poco impegno dal punto di vista fisico rispetto ad altri sport.
Si gioca con pallina e due racchette all’interno del campo da Badminton, in coppia o da soli, al chiuso e all’aperto.
DIFFERENZE CON GLI ALTRI SPORT DA RACCHETTA
Sono 3 gli elementi che differenziano il pickleball dagli altri sport da racchetta: il campo, la racchetta e la palla.
Il campo è evidentemente più piccolo rispetto a quello da tennis o da padel.
È diviso da una rete alta poco più di 80cm e misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di larghezza per il torneo singolo, mentre per le partite in doppio è di 6,10 metri.
Anche la racchetta presenta una differenza notevole: sono più piccole e piatte, di forma rettangolare, con l’impugnatura corta. Può essere considerata un mix tra quella da tennis e quella da padel.
La vera novità è la palla. In plastica, forata (per far passare l’aria) e cava, è diversa a seconda che si giochi indoor o all’aperto (variano i numeri di fori presenti da 26 a 40). La dimensione è uguale a quella delle classiche palle da tennis e padel ma il peso è decisamente inferiore (tra i 21 e i 29 grammi)
COME SI GIOCA?
Il regolamento è molto simile a quello del tennis con delle naturali differenze.
Si inizia servendo la palla dal basso, senza che rimbalzi sul campo.
I punti vengono segnati da colpi vincenti o se la squadra commette un fallo.
Si arriva ad un punteggio di undici con uno scarto di due.
In caso di parità a dieci, la partita continuerà fino a quando una squadra non vincerà con uno scarto di due punti.
In campo è presente un’area detta “non-volley zone” posizionata a ridosso della rete dove i giocatori non possono colpire al volo nè camminare sulla linea o trovarsi all’interno della zona; diversamente si commette fallo e la squadra avversaria ottiene il cambio gioco oppure un punto.
Ogni volta che viene sbagliata la battuta, l’avversario ottiene un punto e il diritto a servire.
In caso di servizio valido (quando la palla entra nella giusta area di gioco) l’avversario deve rispondere, facendo rimbalzare la palla non più di una volta, rimandandola oltre la rete.
Dopo il servizio esiste la regola del “doppio rimbalzo”, ogni squadra deve far rimbalzare la palla una volta prima di poterla colpire. Dopo il primo rimbalzo, si può colpire la palla al volo ovunque tranne che nella “non volley zone”.
Non è consentito colpire la palla due volte e farla rimbalzare due volte prima di colpirla.
I giocatori della stessa squadra non possono colpire entrambi la palla per rimandarla nella metà campo avversaria.
Non è inoltre consentito colpire la rete nella risposta e mandare la palla oltre i confini del campo.
OBIETTIVI
È innegabile che il pickleball stia prendendo sempre più piede, soprattutto tra i non atleti.
Per la sua rapida diffusione e il grande coinvolgimento del pubblico l’obiettivo è di entrare a far parte delle discipline sportive olimpiche.
Per farlo è necessario essere riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale (COI) che richiede due caratteristiche principali: essere rappresentato da una federazione internazionale, e aderireal codice antidoping.
Attualmente il pickleball è rappresentato dalla International Federation of Pickleball (fondata nel 2005 e che raccoglie 45 stati) che organizza la Bainbridge Cup, attualmente il più importante torneo di pickleball al mondo.
Il brand francese, tra i leader produttori di attrezzatura per gli sport outdoor, sarà premium partner dei prossimi giochi. Salomon fornirà abbigliamento, calzature e accessori al Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Lo hanno annunciato Salomon e la Fondazione Milano Cortina 2026. La partnership coprirà l’intero percorso che condurrà ai prossimi giochi a cinque cerchi.
Un punto di riferimento
Abbigliamento, calzature e accessori saranno forniti in dotazione da Salomon al personale tecnico, ai giudici di gara, ai volontari e allo staff coinvolto nel percorso della Torcia Olimpica e di quella Paralimpica. L’azienda di Annecy, da più di settantacinque anni un punto di riferimento per gli appassionati degli sport di montagna, rafforza ulteriormente la propria immagine ed entra ufficialmente a fare parte del mondo Olimpico e Paralimpico partendo dal progetto invernale di Milano Cortina 2026.
Mercoledì 20 settembre la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità e in via definitiva il disegno di legge costituzionale per l’inserimento dello sportnella Costituzione italiana. L’articolo 33 sarà modificato introducendo il seguente nuovo comma.
“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
“Lo sport in Costituzione rappresenta la prima tappa di un percorso che concentra, in poche parole, un significato profondo e un valore inestimabile, che possiamo sintetizzare nell’auspicio dello ‘sport per tutti e di tutti’, parte delle indispensabili ‘difese immunitarie sociali’ e importante contributo per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità”, ha dichiarato in aula il ministro dello Sport, Andrea Abodi.
Partendo da questo riconoscimento, secondo Abodi, ora da un lato “sarà necessario promuovere questa riforma e dall’altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare. Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio”. La genericità della frase, infatti, rende questo traguardo soprattutto simbolico, e non sono chiare al momento le possibili applicazioni di questo riconoscimento.
Secondo il costituzionalista Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre interpellato da Pagella Politica, l’approvazione del disegno di legge potrebbe cambiare il ruolo che le istituzione pubbliche avranno nei confronti della promozione dello sport. “Lo Stato non dovrà solamente regolare l’attività sportiva, ma dovrà promuoverla attivamente valorizzando l’attività sportiva nelle scuole, assumendo per esempio nuovi insegnanti ed educatori in questo ambito”.
L’Italia è il decimo Paese dell’Unione Europea a garantire una forma di promozione dell’attività sportiva all’interno della Costituzione: gli altri sono Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.
Finora lo sport era citato in Costituzione solo all’articolo 117, in cui si dispone che l’ordinamento sportivo è una materia di competenza concorrente tra Stato e Regioni.
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